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Sua maestà il Brunello di Montalcino

  • Immagine del redattore: Agenzia Maremma Amara
    Agenzia Maremma Amara
  • 11 ott 2024
  • Tempo di lettura: 4 min

Aggiornamento: 18 mar



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Il Brunello di Montalcino è uno dei vini più celebri e apprezzati d’Italia, rinomato a livello mondiale per la sua qualità e il suo carattere unico. Prodotto esclusivamente nella zona di Montalcino, un piccolo borgo medievale situato nel cuore della Toscana, il Brunello rappresenta l'eccellenza della viticoltura italiana, frutto di una lunga storia di dedizione alla perfezione enologica.


Le origini del Brunello di Montalcino


La storia del Brunello di Montalcino è relativamente recente se comparata a quella di altri grandi vini italiani, ma le sue radici affondano nel profondo rispetto per il territorio e la passione per la viticoltura che ha caratterizzato Montalcino per secoli. Fino alla metà del XIX secolo, a Montalcino venivano prodotti vini rossi di buona qualità, ma non c’era ancora un’identità definita che li distinguesse.

Il vero punto di svolta nella storia del Brunello avvenne grazie alla visione e all’impegno di Clemente Santi e di suo nipote Ferruccio Biondi-Santi, esponenti della famiglia Biondi-Santi, che oggi è sinonimo di Brunello. Clemente Santi, un farmacista e agronomo appassionato di viticoltura, iniziò a sperimentare la coltivazione e la vinificazione di una particolare varietà di Sangiovese, che a Montalcino prese il nome di Sangiovese Grosso, o Brunello.

Ferruccio Biondi-Santi portò avanti questa ricerca, intuendo che questa varietà poteva dare vita a un vino di lunga durata e di grande complessità. Nel 1888, produsse il primo Brunello invecchiato, che segnò la nascita di uno dei vini più importanti della Toscana e dell’intero Paese. Questo vino fu immediatamente apprezzato per la sua struttura, il suo equilibrio e la capacità di evolversi positivamente con l’invecchiamento.


L’evoluzione del Brunello nel XX secolo


Fino agli anni '60, la produzione di Brunello era limitata a poche famiglie e aziende, tra cui la già citata Biondi-Santi, che mantenne la leadership nella produzione di questo vino per molti decenni. Solo poche decine di ettari erano destinati alla coltivazione del Sangiovese Grosso, e il Brunello era un prodotto raro, destinato a pochi intenditori.

Negli anni '60, però, grazie alla crescente fama internazionale del vino italiano e alla diffusione di tecniche moderne di viticoltura, la produzione del Brunello iniziò ad espandersi. Nel 1966, il Brunello di Montalcino ottenne la Denominazione di Origine Controllata (DOC), un riconoscimento ufficiale della sua qualità e della specificità del suo territorio. Dieci anni dopo, nel 1980, il Brunello divenne uno dei primi vini italiani a ottenere la prestigiosa Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG), il più alto riconoscimento per i vini italiani.

Con il passare degli anni, sempre più produttori di Montalcino si dedicarono alla produzione di Brunello, adottando standard rigorosi sia nella coltivazione della vite che nella vinificazione. Questo ha contribuito ad accrescere la reputazione del Brunello a livello mondiale, rendendolo un simbolo di eleganza e longevità.


Il disciplinare del Brunello di Montalcino


Il Brunello di Montalcino è soggetto a un disciplinare molto rigoroso che garantisce la sua qualità e autenticità. Secondo le norme, il Brunello deve essere prodotto esclusivamente con uve di Sangiovese Grosso coltivate all'interno del territorio di Montalcino, che si estende su circa 24.000 ettari, di cui circa 2.100 sono destinati alla produzione del Brunello.

La raccolta delle uve deve essere fatta manualmente e il vino deve invecchiare per almeno 5 anni prima di essere messo in commercio, di cui almeno 2 anni in botti di rovere e 4 mesi in bottiglia. Il risultato è un vino complesso, di grande struttura, con una straordinaria capacità di invecchiare. In effetti, il Brunello è noto per poter essere conservato e migliorare in bottiglia anche per decenni.

Il Brunello Riserva, una versione speciale del vino, deve invecchiare almeno 6 anni prima di essere commercializzato, offrendo un prodotto ancora più sofisticato e raro.


Caratteristiche del vino


Il Brunello di Montalcino si distingue per il suo colore rosso rubino intenso, che con l’invecchiamento tende verso sfumature granate. Al naso offre un bouquet complesso e raffinato, con note che spaziano dalla frutta rossa matura (ciliegie, prugne) a sentori terziari di spezie, tabacco, cuoio, e spesso una leggera nota di vaniglia o cacao proveniente dall’invecchiamento in legno.

In bocca è un vino robusto, strutturato, con tannini ben presenti ma morbidi, una buona acidità e un equilibrio che lo rende adatto sia a essere bevuto giovane (dopo il tempo minimo di invecchiamento) sia a lunghe conservazioni in cantina. Il finale è lungo e persistente, con una complessità che evolve nel tempo.


Il territorio di Montalcino


Il successo del Brunello è strettamente legato al territorio in cui nasce. Montalcino, situato a circa 40 km a sud di Siena, gode di un microclima ideale per la viticoltura. Le colline che circondano il borgo, che si trovano a un’altitudine compresa tra i 120 e i 650 metri sul livello del mare, offrono una varietà di esposizioni e di terreni, che vanno da quelli più calcarei a quelli argillosi, donando al Brunello una complessità e una varietà di espressioni.

Inoltre, il clima di Montalcino è caratterizzato da estati calde e secche, ma con una buona escursione termica tra il giorno e la notte, fattore che contribuisce alla maturazione ottimale delle uve e alla concentrazione dei loro aromi.


Il Brunello oggi: tradizione e innovazione


Oggi il Brunello di Montalcino è considerato uno dei vini più prestigiosi al mondo, e la sua produzione si è evoluta, pur mantenendo un saldo legame con la tradizione. Molti produttori, pur rispettando i metodi tradizionali di vinificazione e invecchiamento, hanno introdotto innovazioni tecnologiche per garantire una qualità sempre maggiore, dalla gestione dei vigneti alla vinificazione in cantina.

La zona di Montalcino è anche un importante punto di riferimento per l’enoturismo. Ogni anno, migliaia di appassionati visitano le cantine del territorio, attratti non solo dal vino, ma anche dal fascino del paesaggio toscano, dai borghi medievali e dalle ricchezze culturali della regione.


Il Brunello di Montalcino è molto più di un vino: è un simbolo di eccellenza, storia e tradizione, espressione di un territorio unico e di una passione per la viticoltura che si tramanda da generazioni. Il suo prestigio non accenna a diminuire, continuando a rappresentare uno dei capolavori enologici dell’Italia, apprezzato tanto dai conoscitori più esperti quanto da chi si avvicina per la prima volta ai grandi vini del mondo. Sogni di realizzare il tuo piccolo vigneto in Toscana? Vuoi il tuo casale dei sogni immerso tra le colline? Contattaci

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